Secondo la nostra fede pentecostale, lo Spirito Santo è un'effusione di Dio. Questa effusione abbraccia le anime e le eleva nella sfera divina.

Ma anche questo sfogo non è uno sfogo. Associamo la venuta dello Spirito Santo al tempo e alle feste, come ci ha insegnato Gesù, che ha iniziato la storia e ha promesso di tornare per noi. Ma dobbiamo sapere che Dio è Uno - non c'è e non può esserci nessun'altra entità oltre a Lui.

La sua grazia è che possiamo sperimentare l'effusione dello Spirito Santo, di cui anche noi siamo costantemente parte.

Dovremmo conoscere noi stessi e credere che siamo la sua immagine, ci ha creati a sua immagine.

L'inferno è quando ci allontaniamo dall'immagine divina, ci isoliamo, cerchiamo di diventare dei, homo deus noi stessi e ci immergiamo in un'auto-adorazione individualistica mal concepita. Lasciamo la comunità, le radici, la nostra fede e la nostra nazione, perché noi stessi siamo capaci di creazione e libertà.

Dopotutto, se abbiamo ottenuto entrambe le nostre capacità da lui, viviamo con lui, per così dire.

Viviamo con esso, ma non vivere senza di esso. Una volta stavo facendo un reportage in un piccolo villaggio e ho parlato con un vecchio contadino che ha detto così quando sono andati al confine

prima chiesero la benedizione di Dio per tutto il loro lavoro.

Sapevano esattamente che solo il lavoro svolto nel suo spirito, con umiltà e diligenza, avrebbe dato i suoi frutti. Hanno sempre cercato la guida dello Spirito Santo, sia sul lavoro che nella vita ecclesiale, familiare e comunitaria.

Quando il tessuto della fede comune è rotto, quando chiudiamo i nostri cuori dalla santa effusione e dalla comunità, quello è l'inferno. Come dice con orgoglio il famoso esistenzialista: "l'inferno è l'altro" (Sartre) Allo stesso tempo, mette in cammino il mondo confuso!

Certo, è un inferno se ti immergi nel tuo falso riflesso e cerchi di agire in base a ciò che vedi lì. E cosa c'è in questa riflessione individualistica: autocontrollo, egoismo, arroganza, fiducia in se stessi, sottomissione e sconfitta dell'altro.

L'effusione di Dio offre un rapporto continuo con lui. È presente ovunque, come l'aria, senza di essa non si può vivere: offre la mansuetudine, la pace, la bontà, la forza che sostiene la comunità. Se riconosciamo la sua immagine in tutto questo, allora invece di guerre, conflitti, corruzione, scartando le regole della creazione (vedi follia di genere), l'età dell'oro sarebbe grazie a noi, dal momento che ci viviamo costantemente, viviamo tutti in la palma di Dio.

Allora l'altra persona non sarebbe l'inferno, ma il paradiso!

È Pentecoste! Versa, Dio! Sia fatta la tua volontà!

Immagine di presentazione: Circle image sk.